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Friuli, che stoffa!

Ovvero, cosa accade quando due menti frenetiche e avvinazzate – occhio che l’espressione è qui da intendersi in accezione completamente positiva: due menti avvezze al vino, use a conoscerlo e discorrerne, solitamente dopo adeguate degustazioni – si trovano.

La passione critica e divulgativa del sommelier Mario Gelfi incontra la curiosità implicita alla sete inestinguibile di Marco Pellegrini: ne scaturisce una serata d’eccezione, che vede recitare sul palcoscenico dei protagonisti i grandi vini friulani. Marco, appassionato da tempo di questa terra ruvida e testarda, condivide l’amicizia con alcuni nativi del luogo, esperti delle strade anche meno trafficate e delle cantine tra le più nascoste. Le sue periodiche scorrazzate tra Collio e Carso, tra Colli Orientali e Grave, trovano generosa realizzazione tra le mura amiche del Sommelier Social Club: sei coppie di vini, una degustazione abbinata per cercare di raccontare i vitigni, le storie di persone e le sensazioni che i vini – notevoli, quanto sperduti e a volte introvabili – racchiudono.


I Rosati

Pinot Grigio VS Refosco

Venezia Giulia IGT Pinot Grigio 2014, Radikon

Pinot Grigio 100%, 13% alc. vol.

Il bicchiere è davvero di uno spiazzante ramato, un’intensa buccia di cipolla vagamente virato all’aranciato. Velato, una torbidezza non trafitta nemmeno controluce: il colore è vivo di suo, senza bisogno di filtri, solari o polari che siano.

Al primo naso, vaghissima sensazione acetica, ma di una intensità che volge subitamente al dolce: immediato il rimando al Tradizionale Balsamico di Modena.

Poi, il naso si tuffa nella frutta matura, nella polpa gialla quasi in marmellata, con un tocco di agrume che rimanda alla prima nota acetica.

Una acidità fenomenale inonda la bocca e lascia fisicamente il segno lungo la lingua. La sapidità fa da valida spalla e rende vigoroso il sorso. Palato diametralmente opposto al naso.

Rosè di Refosco VDT 2012, Denis Montanar

Refosco 100%, 13% alc. vol.

Da uve rosse, ma praticamente ramato, con una punta di rosa più acceso: praticamente indistinguibile dal primo, se non di profilo, quando offre una più vivida sensazione di rosso. Velato, senza dubbio.

Il naso si sofferma su una prima nota di fermentativo, con un tocco di vegetale. L’idea successiva è di una certa terziarizzazione, portata da esalazioni chimiche di colla e smalto. Una vena che permane, traversando una corrente di dolcezza.

La bocca si rivela più sapida che acida, adornata da una veste di certa morbidezza: il gusto ha un aspetto decisamente più dolce rispetto all’olfatto. Il tannino è una sensazione leggera sulle gengive e saporita. Una vena acida a centro bocca chiude il finale.


I Bianchi

Ribolla VS Friulano

Venezia Giulia IGT Ribolla Gialla 2012, Dario Princic

Ribolla Gialla 100%, 13,5% alc. vol.

Il colore è quello dell’albicocca, quasi un bicchiere da passito di Pantelleria! Per forza di cose, gli anglosassoni devono inventarsi il termine “orange wine”: più immediato, ma meno profondo del nostro “vini macerati”.

Attimo di riduzione, al primo contatto: aria, aria, aria! Nota salmastra piuttosto evidente, insieme ad una dolcezza fruttata da polpa gialla. Nota speziata, pepato pungente.

Il primo impatto alla bocca è tannico. La nota di frutta secca, di noce, introduce poi alla sensazione ossidativa di fondo, costruita dai 35 giorni di macerazione in botti scolme. La successiva nota acida è notevole, aperta verso un finale sapido e lungo.

Collio DOC Friulano 2009, La Castellada

Friulano 100%, 14% alc. vol.

Giallo dorato sparato, limpido e cristallino. Davvero solare.

Primo naso tutto sparato su di una mineralità quasi sfacciata, sulla sapidità propria dei frutti di mare. Nota floreale di campo, fiori gialli selvatici.

Alla bocca, vero e proprio assalto di una debordante sapidità, che vira immediatamente all’amaro: erbe amare, da infuso alcolico, caramella di rabarbaro. Gli estremi arrivano a toccarsi, nel virare di questo amaro salino in sentore di caramello, di zucchero bruciato.

Muscolare, ppotente: una polveriera con la miccia accesa!


I Rossi

Schioppettino VS Pignolo

Colli Orientali del Friuli DOC Sacrisassi Rosso 2010, Le Due Terre

Schioppettino 60% Refosco 40%, 13% alc. vol.

Cuore fondo di sangue, impenetrabile con un’unghia porpora.

Il naso è piuttosto ritroso. Emerge una certa sensazione di dolcezza da frutto rosso maturo: ciliegia, fragola addirittura. Speziatura da pepe nero.

Il sorso si caratterizza di calore e nota etilica. Rotondità e morbidezza dalla lunga sosta in legno piccolo, con bella espressione di infuso di erbe amare.

L’intensa stoccata iniziale non sembra supportata dalla persistenza e il finale è un po’ corto.

Colli Orientali del Friuli DOC Pignolo 2011, Ronchi di Cialla

Pignolo 100%, 14% alc. vol.

Colore profondo, impenetrabile, con riflessi rubino.

Dai produttori che hanno recuperato il vitigno, andando a spulciare negli orti le piante una ad una, un Pignolo davvero giovane ed espressivamente riottoso.

Il naso rimanda alla cantina, all’ambiente chiuso, alle muffe dei muri. Un bicchiere che rimane fermo sulle sue decisioni iniziali per tutta la durata della degustazione.

L’impatto al palato è ruvido: un tannino che friziona ai lati della bocca, e sensazioni aromatiche che latitano.


Fuori Concorso

Merlot 2009, Paraschos

Merlot 100%, 13,5% alc. vol.

Un rubino intenso molto concentrato, impenetrabile.

Naso, di primo acchito subito salmastro: acqua di sentina, gusci di cozze. Successiva nota dolce a ricordo di frutti rossi.

Una bocca davvero fine, scorrevole e calda, su note accennate di spezzatura e di pepato.

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