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Campo del Guardiano, una verticale

La verticale di 6 annate del Campo del Guardiano, dell’Azienda Palazzone, Orvieto, in degustazione al Sommelier Social Club.

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Verticale Orvieto Classico Superiore DOC “Campo del Guardiano”, Azienda Palazzone, Orvieto, Umbria. Evento degustazione sei annate – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

Denominazione: DOC Orvieto Classico Superiore

Vitigni: Procanico 50%, Grechetto 30%, Verdello, Drupeggio, Malvasia 20%

Vigneto: Campo del Guardiano

Suolo: Argilloso, da origine sedimentaria. Collinare, altitudine 260 m.s.l.m. Esposizione Est-Nord Est

Rese: 80 quintali uva / ettaro

Vinificazione: Pressatura soffice delle uve intere. Fermentazione a temperatura costante, 20° C, per circa 20 giorni, in acciaio inox

Affinamento: 18 mesi in bottiglie coricate in grotta di tufo

Produzione annua: fino a 10.000 bottiglie, a seconda dell’annata

Prima annata prodotta: 1989

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Verticale Orvieto Classico Superiore DOC “Campo del Guardiano”, Azienda Palazzone, Orvieto, Umbria. Evento degustazione sei annate – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

La famiglia Dubini acquista il podere Palazzone alla fine degli anni Sessanta. La produzione di vino è indirizzata al solo consumo domestico. Gli anni Ottanta rappresentano il cambiamento dell’azienda: Giovanni e Lodovico Dubini avviano piccole vinificazioni e imbottigliamenti per acquisire la necessaria esperienza. Il 1988 è l’anno della svolta completa: costruzione della nuova cantina, con vinificazione completa di tutta la produzione e commercializzazione dei propri vini. Oggi le bottiglie prodotte sono circa 150.000 all’anno.

L’Azienda Palazzone punta molto sulla tradizione del vino DOC Orvieto, cui dedica diverse etichette. Il lavoro è centrato su una vera e propria rieducazione qualitativa per valorizzare questo bianco storico, cercando di portarlo a rappresentare una sorta di profilo caratteristico dell’Italia Centrale. Il Campo del Guardiano nasce dal miglior appezzamento aziendale e rappresenta una magnifica espressione di Orvieto Classico: la complessità degli aromi e la freschezza del frutto restano intatti con il passare degli anni, dimostrando la sua sorprendente attitudine evolutiva.

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Verticale Orvieto Classico Superiore DOC “Campo del Guardiano”, Azienda Palazzone, Orvieto, Umbria. Evento degustazione sei annate – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

Le annate in degustazione:

2013. L’attacco della serata è chiuso. Poi, sensazioni citrine, floreale giallo e idea di una dolcezza da crema. I profumi arrivano poi fino alle note di salamoia, oliva e una grattugiata di liquirizia. L’assaggio offre una carica sapida enorme, equilibrata da una grande morbidezza su note di pasticceria.

2012. Profumi che mandano subito la mente alla sabbia calda e ricordano una bella nota di vegetale fresco, erba verde. La bocca è calda, dritta, praticamente salina e molto affilata. Gran finale amaricante, sul ricordo di caramelle di rabarbaro.

2011. Un naso delicato, nel confronto coi due precedenti: quasi una spolverata di zucchero a velo e una raccolta di fiori gialli. Equivalente, una sapidità più controllata, in bocca, ma con una verve di freschezza e un retronasale esotico, da succo di passion fruit.

2010. Anche questa annate parte un po’ ritrosa. Si apre poi sulle scorze d’agrumi, sul mandarino. Ricordo di sabbia calda anche qui e, in fondo, un accenno di balsamico. L’assaggio è davvero composto, ricco e glicerico, con bellisimo richiamo d’agrume dolce.

2009. Il meno “violento” della batteria: fiori e frutta, in luogo del sale e del minerale. L’accenno è esotico, richiami di ananas. La bocca è quasi aromatica, fruttata di esotico e di polpa bianca. Floreale e macchia mediterranea. Finale, adesso sì, imperniato sulla sapidità, che asciuga e allunga la persistenza.

2004. Fuori categoria. Un primo naso parla di salmastro, di conchiglie e di scogli. Poi arrivano le erbe secche, le radici e uno spunto ossidativo. Col tempo, infine, approderemo addirittura a richiami speziati di zafferano. La bocca pare quasi in antitesi: benché non manchi la vena sapida e un’ottima freschezza, emergono gustose le sensazioni burrose, i ricordi di una pasticceria da forno della nonna.

L’impressione iniziale, emersa appena versato il vino nei calici, parlava di una escalation di mineralità man mano che si procedeva dalle annate più giovani alle più datate. La sensazione di densità risultava, invece, mediamente alta: tutti i vini presentavano una grande struttura, una sensazione glicerica piuttosto accentuata. Una curiosità quasi spiazzante: tutti le bottiglie riportavano una gradazione alcolica pari a 13,5%, comun denominatore perfetto!

Stay tuned!

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