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Viva la Fiera! La Terra Trema, Milano

20191201_La Terra Trema

DOVE / COME / QUANDO

SOMMELIER SOCIAL CLUB
NERVIANO
Piazza Crivelli 1
Domenica 1 Dicembre
 partenza ore 12.45 – rientro ore 20.00
Partecipazione € 100,00

Percorsi studiati e degustazioni guidate alla scoperta dei vini e dei vignaioli, all’interno dei maggiori eventi enoici.


Nuova tappa:
LA TERRA TREMA

Spazio Leoncavallo, Milano

Domenica 1 Dicembre– partenza ore 12:45
presso Sommelier Social Club, Nerviano, piazza Crivelli 1


“I ragazzi – per me lo sono – del Leoncavallo ospitano (e qui la parola ha un valore totale dacché non è mossa dal minimo interesse privato) i vignaioli, ripeto, migliori e più conosciuti, e quelli, anche migliori, ma non ancora conosciuti.
Ciascuno di loro – e in primis va da sé, i miei lettori ed amici – sono invitati a partecipare. Sarà una fiera del tutto nuova; vi si assaggeranno i vini di ogni parte d’Italia. Festeggeremo la vita”. [Luigi Veronelli, 2003]

La “Fiera Feroce”, 13° edizione. Vera come la terra, unica come i suoi frutti: imperdibile!


Passaggio in auto Andata/Ritorno
Ingresso alla manifestazione
Degustazioni guidate
Tasca porta-calice personalizzata

LA DEGUSTAZIONE
PERCORSI STUDIATI E DEGUSTAZIONI IN FIERA



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    Viva la Fiera! FIVI, Piacenza

    20191125_FIVI

    DOVE / COME / QUANDO

    SOMMELIER SOCIAL CLUB
    NERVIANO
    Piazza Crivelli 1
    Lunedi 25 Novembre
     partenza ore 9.30 – rientro ore 16.00
    Partecipazione € 100,00

    Percorsi studiati e degustazioni guidate alla scoperta dei vini e dei vignaioli, all’interno dei maggiori eventi enoici.


    Nuova tappa:
    MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI – FIVI

    LA fiera di riferimento del mondo del vino artigianale, giunta alla sua 9° edizione. Oltre 600 produttori presenti: una opportunità unica per poter assaggiare praticamente tutti i vini che è possibile produrre…
    Un’emozione che si ripete ogni anno, anche per i più navigati frequentatori!


    Passaggio in auto Andata/Ritorno
    Ingresso alla manifestazione
    Degustazioni guidate
    Tasca porta-calice personalizzata

    LA DEGUSTAZIONE
    PERCORSI STUDIATI E DEGUSTAZIONI IN FIERA



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      Ciao Mare 3: bevute notevoli

      20190913_Ciao MAre 3

      Terza edizione di un evento nato assolutamente per caso e organizzato sul filo di lana. Una serata leggera, volutamente rilassata per recuperare un attimo dell’atmosfera delle vacanze appena trascorse. Chiacchiere, aneddoti sulle bevute e le scoperte vacanziere, assaggi di calici che possono rimandarci alle sabbie e all’onde. E devo considerare che gli assaggi di quest’anno mi sono piaciuti davvero tanto!

      GWENNIC [Cidre François Sehedic, Bretagna, Forêt-Fouesnant]

      Eccolo qui, il jolly, la sorpresa, il fuori tema. Prima o poi doveva succedere: un sidro al Sommelier Social Club! Una novità interessante e golosa. E assolutamente centrata: tutto in Bretagna parla di onde e di sale, di acqua e di vento.

      Un bel colore giallo chiaro, appena appena velato. Il naso è un rimando netto ad una mela acidula spaccata in due e in sottofondo aleggia la sensazione di cantina, le note un po’ umide un po’ muffe tipiche dei Lambic, per esempio. Il sorso è abbastanza netto, centrato sull’acidità, ma con una verve leggermente morbida in buon equilibrio. Ottenuto da una singola varietà di mela – un sidro in purezza, diremmo – l’acidula Guillevic, è asciutto e profumato. La bottiglia sarà sempre troppo piccola.

      DAEDALUS 2018 [Mariotti I Vini delle Sabbie, Consandolo, FE]

      Per quanto lo possiamo conoscere ormai da tempo, Mirco Mariotti. ha sempre un asso nella manica da calare per sorprenderci. Ed ecco qui una delle sue ultime invenzioni: un possente chardonnay, spiazzante e impegnativo.

      L’olfatto è subito rapito dai profumi dei campi, dalla paglia secca, dal fieno aromatico, da erbe officinali e foglie di salvia. Un tocco plastico e le note estive dell’ardesia dopo il temporale. La sensazione che dà alla bocca è asciugante, sapidissima all’ennesima. E insieme polposa, con una vena di fruttata allegria. Buonissimo e complesso.

      CIRÒ BIANCO 2017 [Tenuta del Conte, Cirò Marina, KR]

      La costa ionica della Calabria racchiude un gioiello luminoso e importante: il vigneto dell’area di Cirò Marina. Francesco Parrilla è un vignaiolo sicuramente da contare tra i protagonisti della Cirò Revolution, la voce che grida come anche negli angoli più remoti della Terra si producano vini degni di una conoscenza mondiale.

      Cirò Bianco, da uve greco bianco è forse il fratello minore di un già poco conosciuto Cirò Rosso, ottenute dal localissimo gaglioppo. Ma questo calice è strepitoso. Una leggiadra nota ossidativa introduce i profumi del vino, che aprono a tutto un mondo vegetale sparso: l’erba falciata, la corteccia degli alberi, la felce. Man mano che passa il tempo varchiamo la porta d’una fumeria, i rimandi d’incenso ci inebetiscono. Ecco la Calabria: scorza d’agrume verde, bergamotto che incede agguerrito. Cera d’api, colta così al volo. Non si smetterebbe mai di annusare, ma l’assaggio è un invito che non può essere rifiutato: elegante. Un sale finissimo e persistente, una acidità sostenuta ed educatissima. Richiami di bergamotto, effluvi balsamici, rilassante aroma di tè verde. Un tocco morbido e salmastro. Assurdo.

      NOSTRANU 2016 [Cantina Berritta, Dorgali, NU]

      Presente anche l’anno scorso con il suo Panzale 2017, ritroviamo Francesco Berritta anche in questa edizione, con la versione d’ingresso del suo cannonau. E se il buongiorno si vede dal mattino… Giusto per dire che la vera anima sarda non è quella roba che vi raccontano nelle pubblicità.

      Questo è un vino assolutamente sussurrato, niente di più precisamente agli antipodi rispetto al nome dell’uva da cui nasce. Delicatissimo e il colore e il profumo. Un romantico e aromatico incedere di succo limpido di bacche rosse, afflato nebuloso di talco. Suggerimenti tostati, polvere di caffè appena macinato. Un lampo: pastelli a cera. Soffio di profumi agrumati. Tutto è preciso, tutto ben scandito eppure nessun vociare, niente è se non udibile bisbiglìo. Assaggiarlo si deve, per avere un primo contrasto: una acidità appuntita, con richiami d’agrume. La sapidità è un po’ tenue, il tannino davvero un bellissimo fruscìo. Un assaggio magnifico.

      TORRACCIA ROUGE 2014 [Domaine de Torraccia, Corsica, Porto Vecchio]

      Si era in febbraio, ma le giornate d’Alsazia eran certo più che tiepide. Sicuro il sole splendeva sopra Strasburgo, quel giorno all’ingresso del Salon des Vins des Vignerons Indépendants… Ed era un calore che potevamo ritrovare alla postazione di Marc e Christian Imbert, vignaioli Corsi e d’interessanti produzioni. Si chiacchiera, si assaggia, si commenta… Ci regalano due, tre bottiglie: “per la scuola”, dicono, avendogli noi descritto la nostra organizzazione di incontri di avvicinamento al vino… Encore merci et à bientôt, Marc et Christian!  

      Qui c’è tutto il senso della Corsica del vino: niellucciu, sciaccarellu, grenache, syrah. Ovvero, la tradizione italica del sangiovese e del complementare mammolo, ma raccontata con un accento diverso, e la grande storia della Francia mediterranea. Un calice di un bel color rubino, luminoso. Si presenta con delicatezza, quasi un possibile legame col cannonau appena trascorso. Gli aromi sono vegetali, freschi, imbrigliati da una nota lattica che un po’ impasta. Ma ancora, i profumi di agrumi, di pompelmo, rivitalizzano e ingolosiscono. La bocca è leggermente ruvida, con una astringenza di certa importanza: un carattere mediterraneo e rurale, fiero di esibirsi. Richiami ematici e ferrosi. Una notevole freschezza emerge a vivacizzare l’assaggio, appena il tannino molla un po’ la presa. Godibile, espressivo: e anche, forse, da attendere un altro po’.

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      Intervista a Ines Perta

      La Rubrica di Ines Perta, logo
      Alcuni dei nostri più affezionati seguaci avranno già notato il nuovo appuntamento che campeggerà d’ora in poi sulle pagine del blog. Una rubrica di divagazioni birrarie, di assaggi entusiasti, di chiacchiere appassionate… La Rubrica di Ines Perta!
      Oggi pubblichiamo l’intervista che siamo riusciti a strappare a Ines… una piccola chicca per scoprire un paio di interessanti curiosità sul suo conto!
       
      La tua predilezione di bevitrice si rivolge sia alla birra che al vino?
      Sì sì, confesso che ero un’astemia conclamata: la birra mi sembrava amarissima e il vino mi dava subito alla testa, troppo alcolico! Ma negli ultimi anni la mia burbera metà e gli amici mi hanno fatto cambiare idea! 
       
      Potresti raccontarci come nasce la tua curiosità verso la birra? O forse è meglio parlare di vera e propria passione?
      La curiosità nasce assaggio dopo assaggio: all’inizio dai bicchieri degli altri e poi pian piano al Pub di birre dalle belle etichette (si, lo confesso!). All’improvviso sono comparse tante proposte diverse e… sorpresa sorpresa, mi sono sembrate sempre meno amare e uniformi. Probabilmente mi sono fatta un po’ il palato. Poi è bastata qualche serata di degustazione a spalancarmi un mondo ed è arrivata la passione!
       
      Credi esista questa netta distinzione tra birre artigianali e birre industriali, come tra vini naturali / convenzionali?
      Allora, sicuramente l’artigianalità si sente nei gusti più netti, nelle proposte più originali e nei vini il giorno dopo non ci sono fastidiosi postumi. Detto questo, ci sono birre della grande distribuzione che bevo volentieri, magari per un pranzetto super semplice.
       
      Che cosa ti spinge a raccontare le tue degustazioni sul web?
      Un piccolo divertissement per punzecchiare il mio espertissimo marito, sempre tecnico e preciso. Chi, come me, non riconosce mai un profumo e confonde i nomi degli stili, riuscirà a capirci qualcosa.
       
      Hai una tua cantina personale a casa?
      Piccola piccola ma ben frequentata!
       
      Quando esci a mangiare anche solo una semplice pizza, cerchi il locale in base alla carta delle birre?
      No, in base alla buona pizza! Ma se esco per bere, cerco un posticino con una buona offerta, che abbia sempre nuove etichette in lista. E poi ho alcuni locali di fiducia per le serate speciali.
       
      Senza pensarci troppo, la tua birra preferita?
      No no, non ci casco! Mi piacciono un sacco di cose e dipende dalla serata, dal cibo, dall’umore… Farò la romantica e ti dirò la Mariage Parfait di Boon, una birra per tutte le stagioni.
       
      Non ci resta che ringraziare Ines per questo tempo che ci ha gentilmente dedicato. Curiosi di tutto il mondo e easy-drinker, siete avvisati: non avrete più giustificazioni per non farvi trascinare nell’appassionante mondo di Ines Perta! E mi raccomando: bevete curiosamente!