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Spagna: terra di estrema natura

20191118_Estremamente Spagna

La Spagna si rivela una terra interessante e decisamente meritevole di una rilettura.

Distesa lì un po’ ai margini dell’Europa, fa spesso dimenticare di essere da tempo il primo vigneto mondiale per estensione e sempre ai vertici della produzione, per quanto riguarda gli ettolitri vinificati ogni anno. Ma la cosa più caratteristica ed entusiasmante riguarda le uve diffuse nella penisola: forse mai come qui, i vitigni internazionali sono relegati in soffitta, a tutto vantaggio delle centinaia e centinaia di autoctoni veraci. E questa attenzione al dettaglio territoriale si palesa in una riscoperta delle differenze nella produzione, che si discosta alquanto – ormai e per fortuna – dalla classica idea di vini palestrati e muscolari, tutta struttura e niente emozione. Va di pari passo, questo risveglio della sensibilità dei vignaioli, con la diffusione dell’idea di vino naturale: che, guarda un po’, difficilmente viene accostata al territorio iberico, quanto più spesso a Francia in primis e poi Italia.

Anche in Spagna, invece, abbiamo potuto incontrare validissimi esempi di vinificazioni senza chimica e tutte votate all’esaltazione della vigna in cantina. Nelle regioni e denominazioni più nascoste, che forse meglio si prestano alle sperimentazioni, non avendo nulla da perdere, si direbbe. Ma anche, più sorprendentemente, nelle grandi e famose regioni come Rioja e Ribera del Duero…

Una serata, quindi, che non poteva più attendere. E che serata!


FANFARRIA BLANCO 2015 [Dominio del Urogallo, Cangas del Narcea, Asturie, Galizia]

Albarin Blanco, Albillo. 12,0% alc. vol. VINO DE MESA

Fermentazione spontanea con lieviti indigeni, in barrique borgognone a bassa tostatura. Affinamento per circa 18 mesi in piccole botti usate di rovere e in acciaio. Nessuna chiarifica, né filtrazione; nessuna aggiunta di SO2. Pratiche biodinamiche.

Un naso molto pulito. Floreale e fruttato di mela, con sentori dolci e aciduli. I profumi suggeriscono una beva secca e tesa: l’idea che si forma è quella di una cava di pietra, della polvere da sparo.

In bocca è subito un tripudio di sapidità, tanto da dare quasi l’idea di frizzantezza. Sorso caldo, bellissimi richiami agrumati.

LA CANYA 2018 [Oriol Artigas, Alella, Barcellona, Catalunya]

Pansa Blanca, Garnacha Blanca, Godello. 11,5% alc. vol. VINO DE MESA

Fermentazione spontanea, lieviti indigeni. Maturazione per circa 10 mesi in acciaio, sulle fecce fini. Nessuna chiarifica, né filtrazione. SO2 totale: circa 30 mg/litro. Conduzione biologica.

Si annuncia con una lievissima nota di riduzione che necessita di qualche momento di aerazione. Il naso rimane alquanto ritroso, su toni terrosi e con una sensazione d’infinitesimale acetica. Poi si fa più tondo, volgendo verso una idea quasi aromatica e mantenendo una nota centrale di vegetale fresco.

Il sorso è caldo e sapido, con una netta sensazione amara di malva, di decotto.

TRAGOLARGO BLANCO 2018 [Vinessens, Villena, Alicante, Comunidad Valenciana]

Moscatel, Merseguer. 13,0% alc. vol. DO ALICANTE.

Fermentazione spontanea con lieviti indigeni, a grappolo intero. Macerazione sulle bucce. Nessuna chiarifica, né filtrazione; nessuna aggiunta di SO2. Conduzione biologica.

Profumi inequivocabili di uve aromatiche: miele chiaro, fiori, frutta a polpa gialla. Il pensiero va all’immagine dell’uva bianca matura.

In bocca si avverte tutto il contrasto dolce/salato. È un sorso sottile, ma impregnato di profumi intensi di frutta, di bouquet di fiori di campo. Una carica aromatica che si traduce mirabilmente in un assaggio limpido, verticale e salino.

TREPAT ANFORA 2016 [Casa Pardet, Verdù, Lleida, Catalunya]

Trepat in purezza. 10,5% alc. vol. VINO DE MESA.

Fermentazione spontanea tramite lieviti indigeni, in anfore da 750 e 900 litri. Affinamento sulle fecce fini per circa 8 mesi, in anfora. Nessuna chiarifica, né filtrazione; SO2 inferiore a 4 mg/litro.

La prima annusata dà l’idea di un grip da asfalto, con un goudron intenso a mascherare una certa nota di ciliegia. Emergono alcuni tratti vegetali e un che di caseario. Sensazioni di cenere. Aprendosi molto lascai trasparire note mentolate e uno speziato di anice.

L’assaggio è tenue, un vino delicato e sapido, succoso e verticale.

VN VINEL-LO TINTO [Partida Creus,Bonastre, Tarragona, Catalunya]

Garnacha Negra, Ull de Perdiu, Sumoll, Queixall de Llop, Samsò, Garrut, Trepat. 12,0% alc. vol. VINO DE MESA.

Macerazione sulle bucce da 1 a 3 giorni e fermentazione spontanea traite lieviti indigeni. Affinamento in acciaio per diversi mesi. Nessuna chiarifica, né filtrazione; nessuna aggiunta di SO2.

I profumi sono proprio carnacei e poi salmastri. Notevoli le sensazioni di ferroso, di ematico. Lievissima sfumatura acetica che sferza con la giusta pungenza. Intriganti i rimandi alle scorze d’agrumi, al pompelmo.

Il sorso è vivificante. Un assaggio fresco, succoso, lievemente sapido. Tutto giocato sui piccoli frutti aciduli è di una golosità compulsiva.

EL MARCIANO 2017 [Alfredo Maestro, Penafel, Valladolid, Castilla y Leon]

Garnacha de la Sierra de Gredos in purezza. 15,0% alc. vol. VDLT CASTILLA Y LEON.

Vigne di 70 anni coltivate in altitudine, a poco più di 1100 metri sul livello del mare. Fermentazione spontanea in vasca d’acciaio da 2000 litri e affinamento nelle stesse vasche. Nessuna chiarifica, né filtrazione; nessuna aggiunta di SO2.

Un naso pazzesco e irresistibile: Sachertorte! Caldo e morbido di cioccolato, dolce e acido di confettura d’albicocche. Fantastico pendantcon le sensazioni di tabacco e di cenere di sigaro…

Anche il sapore è in sincrono perfetto, con una nota precisa che immediatamente rimanda agli after-eight: mentolato balsamico e dolcezza di cioccolato, al latte in questo caso. Poi, ecco l’agrume spremuto…

Un vino magnifico.

LA FURGO 2013 [Vino Divertidos, Laguardia, Rioja]

Tempranillo in purezza. 13,5% alc. vol. DO RIOJA.

All’olfatto è potentissimo e oscuro, autunnale e misterioso… I profumi danno tutti l’idea di un denso frutto scuro, di un succo fluido e polposo. Una grattata di cocco. Ancora, ciliegia e cioccolato.

E l’assaggio dà in risposta un sapore classicissimo. Caldo e lievemente tannico. La presenza del legno si avverte nella morbidezza e nei tocchi esotici. I ritorni profumati sono cioccolatosi e cremosi.