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Cortona Syrah, una orizzontale sul 2010

20181004_Cortona Syrah DOC

Le argille, il limo, le sabbie grosse e quelle più fini… tutto il suolo di questa porzione di Toscana parla di un grande fiume, dei depositi alluvionali. Eppure non è il Rodano, questo meridione della provincia d’Arezzo. Ma tanto fa il terreno quanto il clima, l’adattamento delle viti quanto il lavoro dell’uomo, che possiamo oggi riconoscere una sorta di Côte-du-Rhone italiana proprio sulle colline che circondano Cortona. Le minuziose ricerche condotte agli inizi degli anni Settanta, relativamente alla geologia e all’ambiente pedoclimatico, portarono alla decisione di impiantare un vigneto sperimentale nel cortonese, composto da diversi cloni e varietà di Syrah per capire quale avrebbe dato la miglior risposta al microclima della zona. La stretta collaborazione, a partire dal 1988, tra il professor Attilio Scienza e la famiglia d’Alessandro, inoltre, dimostrò che le potenzialità del vitigno e del territorio portavano a risultati straordinari e che la scommessa poteva considerarsi vinta. A partire dagli anni Novanta, l’esotico Syrah diventa il portabandiera della denominazione Cortona: l’unica DOC che riporta questo vitigno nel proprio nome.

La sera del 4 ottobre 2018, Sommelier Social Club apre le porte a pochi eletti che hanno la possibilità di partecipare ad una interessantissima orizzontale di Cortona Syrah DOC, incentrata sul millesimo 2010. Cinque i protagonisti della serata: cinque azienda di riconosciuta tradizione e capacità nella vinificazione del Syrah in Toscana. Vediamoli recensiti in ordine di servizio, rigorosamente avvenuto alla cieca.

Syrah 2010, Stefano Amerighi
Evento degustazione alla cieca dedicato alla vendemmia 2010 del Cortona Syrah DOC. Stefano Amerighi, Luigi d’Alessandro, Fabrizio Dionisio, Società Vinicola Lagarini, Tenuta La Braccesca Antinori, Fattoria di Magliano – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

SYRAH, Stefano Amerighi. Poggiobello di Farneta, Cortona.

Certificazione biodinamica. La fermentazione è spontanea e l’affinamento avviene in legno e cemento, per un periodo di 14 mesi.

Il più caratterizzato e distante, al naso, tra tutti i vini in batteria. Si presenta subito come una personalità estremamente fine ed elegantissima. La nota che ha accomunato molti commenti è stata quella cinerea, del sigaro spento o del camino freddo: un empireumatico autunnale e riflessivo. Amalgamato ai caldi profumi tostati dell’essenza di legno, della fava di cacao e a sentori animali, come di certa selvaggina da pelo. Una valutazione subito mi affiora: c’est super! Quando poi la temperatura riscalda un attimo e il legno diventa aromatico, quasi di sandalo, è una scala verso il Paradiso. La bocca è una sorpresa. Nonostante il color rubino sia piuttosto esangue rispetto ai vicini di calice, – e porterebbe giusto a immaginare un assaggio alquanto affillato –  la mente è comunque rapita da quella suadenza calda e aromatica. E però, la cenere iniziale deve metter sull’avviso. Il sorso è dritto, infatti, caldo sì, ma teso. Con ritorni di tostato e bruciato che portano fin verso un accenno di goudron. Regale.

Migliara 2010, Tenimenti d'Alessandro
Evento degustazione alla cieca dedicato alla vendemmia 2010 del Cortona Syrah DOC. Stefano Amerighi, Luigi d’Alessandro, Fabrizio Dionisio, Società Vinicola Lagarini, Tenuta La Braccesca Antinori, Fattoria di Magliano – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

MIGLIARA, Tenimenti d’Alessandro. Luigi d’Alessandro, Cortona.

30 giorni di macerazione e vinificazione in tini troncoconici. Affinamento in barrique per 12 mesi e botti da 32 ettolitri per 24 mesi.

Uno sguardo intenso, profondo, quel rosso quasi impenetrabile. Il naso, qui, cattura davvero la potenza espressiva di una pasticceria che spalanca le porte dei suoi forni d’epoca: la crema alla vaniglia, l’amarena matura. Il profumo è talmente goloso da apparire denso, come una fata morgana in pieno deserto. E poi, ecco, la rotazione, l’ossigeno e l’apertura di uno scrigno nascosto sotto il pavimento del pasticcere: arrivano sentori che virano lontano, verso il mare, il salmastro. Spicca un descrittore come la tintura di iodio e poi, a furor di popolo, l’oliva taggiasca, che trova peraltro un rimando preciso all’assaggio: il sorso offre sensazioni saline, gustose, l’umami propriamente detto. Un succo di bacca rossa, limpido e preciso, racchiuso entro una struttura calda e tannica straordinariamente equilibrata. Emozionale.

Il Castagno 2010, Fabrizio Dionisio
Evento degustazione alla cieca dedicato alla vendemmia 2010 del Cortona Syrah DOC. Stefano Amerighi, Luigi d’Alessandro, Fabrizio Dionisio, Società Vinicola Lagarini, Tenuta La Braccesca Antinori, Fattoria di Magliano – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

IL CASTAGNO, Fabrizio Dionisio. Località Castagno, Cortona.

21 giorni di macerazione. Vinificazione in acciaio e poi una maturazione di 18 mesi in barrique. Affinamento in bottiglia per ulteriori 12 mesi.

Inequivocabile dolcezza è l’immagine che l’olfatto ruba a questo calice. La vaniglia, sicuro, la frutta matura, senz’altro… ma in una ricetta più eterea e meno voluttuosa rispetto al Migliara. Tant’è che si insinua alla percezione un’efebica sensazione di volatile, come a rinfrescar tutto il paesaggio: e su quella scia, vado a cogliere un sentore di balsamico. Tenue, inizialmente; ma che poi ingrandisce in un appagante mentolato diffuso. La bocca è sorpresa, dopo questo Parnaso, da un tannino ben espresso, polveroso, a guisa di un intenso cacao.

DOC Cortona Syrah 0,618 2010, Leuta
Evento degustazione alla cieca dedicato alla vendemmia 2010 del Cortona Syrah DOC. Stefano Amerighi, Luigi d’Alessandro, Fabrizio Dionisio, Società Vinicola Lagarini, Tenuta La Braccesca Antinori, Fattoria di Magliano – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

0,618, Leuta. Società Vinicola Lagarini, Cortona.

Certificazione biologica. Un percorso particolare, l’affinamento di questo Syrah: differenti barrique per 12 mesi, poi 2 in acciaio per concludere con 9 mesi in bottiglia.

L’ordine di servizio offre al secondo verstao  il ruolo di calice di paragone per i vini successivi. Anche lo 0,618 viene fatto partecipe delle preparazioni dolciarie di Migliara: le sensazioni di dolcezza e di morbidezza che il naso lascia immaginare sono anche qui notevoli. La nota vanigliata accompagna il frutto scuro maturo in un impasto piuttosto importante: si va più in densità rispetto al Castagno. Emerge, interessante e pungente, un profumo agrumato di scorza. Lo si ritroverà al sorso, nella persistenza finale. L’assaggio è un po’ dominato dal tannino, da un’astringenza piuttosto muscolosa che va alquanto a stritolare il corpo del vino, rimasto quasi troppo leggero.

Bramasole 2010, Tenuta La Braccesca
Evento degustazione alla cieca dedicato alla vendemmia 2010 del Cortona Syrah DOC. Stefano Amerighi, Luigi d’Alessandro, Fabrizio Dionisio, Società Vinicola Lagarini, Tenuta La Braccesca Antinori, Fattoria di Magliano – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

BRAMASOLE, Tenuta La Braccesca. Marchesi Antinori, sede in Montepulciano.

28 giorni di macerazione. Maturazione e fermentazione malolattica si svolgono in barrique nuove, in un periodo di 18 mesi. Segue un ulteriore anno di affinamento in bottiglia.

Il colore appare subito come il più cupo della batteria e il naso segue a ruota quella profondità: il frutto molto denso, la composta, il balsamico della canfora, il legno di rovere. Nel tornare su tutti i calici a rinfrescar memoria, questo palesa indubbiamente il carattere smaccatamente più fruttato. E anche quello più segnato dalla botte. Non manca, tra le infinite rotazioni e aperture, una certa sfumatura di etereo, come di colla vinilica. La bocca segue dappresso e offre un assaggio degno della dolcezza olfattiva, tutto da polpa di frutto scuro maturo. Una beva morbida, levigata, da addentare lussuriosi.


Stay tuned!


 

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Mondo Merlot – EVENTO PRIVATO

DOVE / COME / QUANDO

SOMMELIER SOCIAL CLUB
NERVIANO
Piazza Crivelli 1
Venerdi 5 Ottobre
ore 21.00

Come partecipare?

Sommelier Social Club apre le porte ai gruppi di amici che vogliono dedicarsi una serata all’insegna del vino e della birra artigianale! Condividete la sacra passione enologica e vorreste organizzare una serata per degustare e discutere insieme qualche tema specifico o indagare qualche regione nascosta? Siete abbastanza intrepidi da gettarvi in un itinerario alla cieca, guidati solo dalla fiducia nel vostro naso e nel vostro palato? Eccoci, a vostra disposizione!

LA DEGUSTAZIONE
PRÀ ROSSO 2016 – Ticino, Svizzera
MERLOT FOUNDER’S ESTATE 2015, Beringer – Napa Valley, Stati Uniti
MERLOT 2014, Audacia – Stellenbosch, Sud Africa
CLOS DU PAVILLON 2014 – Bordeaux, Francia
AZIMUT 2012, Cantine Barbera – Valle del Belice, Italia
MERLOT 2011, Paraschos – Collio Friulano, Italia


EVENTO PRIVATO


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    Self Media Lab, ExArt Film Festival & I Vini delle Sabbie

    20180924_Self Media Lab, ExArt Film Festival, Cascina I Carpini

    Serata conclusiva della International Summer School 2018, al Teatro Volta di Pavia… e il Sommelier Social Club non poteva mancare, per mescere i vini con cui festeggiare e far finalmente rilassare i protagonisti dell’intensa settimana! Proiezione dei due film vincitori dell’Ex|Art Film Festival: “Eclisse senza cielo” di Carlo Michele Scrinzi, per la categoria Luciano Emmer; “October is over” di Karen Akerman e Miguel Saabra Lopes, per la categoria EXtremi. Poi, è subito tempo di festeggiare: a questo giro, con le splendide creazioni di Mirco Mariotti – I Vini delle Sabbie! E il rinfresco man mano si trasforma in un party scatenato!

    20180928_Abbatia 2016, Mirco Mariotti
    Self Media Lab, Università di Pavia. ExArt Film Festival. I Vini delle Sabbie, Mirco Mariotti: Abbatia, Malestar, Duna della Puja.

    Serve un brindisi di commiato? Eccoci pronti: Abbatia 2016, Metodo Classico da uve Fortana: uno splendido esempio di Blanc de Noirs nostrano, con un colore carico di aspettative, da lasciare ammirati tutti i degustatori. La direttrice del Self Media Lab, Federica Villa, alza il calice a ringraziare tutti i protagonisti della kermesse, in primis il direttore del festival, il documentarista Filippo Ticozzi.

    20180928_Abbatia 2016, Mirco Mariotti
    Self Media Lab, Università di Pavia. ExArt Film Festival. I Vini delle Sabbie, Mirco Mariotti: Abbatia, Malestar, Duna della Puja.

    Insomma non è più vero che sia il Gewurtztraminer il vino simbolo delle ragazze… Maléstar, dallo sconosciuto vitigno Montuni, ha spopolato nel corso della serata, soprattutto tra il pubblico femminile! Un vino decisamente non banale, d’approccio non immediato, di beva non spontanea… ma di carattere d’oro, come il suo colore. Che ha colpito in modo particolare, se penso che tutti tornavano a chiedere un calice di “quel vino ambrato”! Serve un brindisi di commiato? Eccoci pronti: Abbatia 2016, Metodo Classico da uve Fortana: uno splendido esempio di Blanc de Noirs nostrano, con un colore carico di aspettative, da lasciare ammirati tutti i degustatori. La direttrice del Self Media Lab, Federica Villa, alza il calice a ringraziare tutti i protagonisti della kermesse, in primis il direttore del festival, il documentarista Filippo Ticozzi.

    20180928_Duna della Puja 2016, Mirco Mariotti
    Self Media Lab, Università di Pavia. ExArt Film Festival. I Vini delle Sabbie, Mirco Mariotti: Abbatia, Malestar, Duna della Puja.

    Non so quanti dei presenti abbiano colto l’estrema particolarità del Duna della Puja: Fortana in purezza vinificata e affinata alla Borgognona, in legno piccolo, contro la consuetudine che la vuole frizzante e di vena ruspante, simil Lambrusco… Sta di fatto che il “rosso fermo” è risultato apprezzatissimo, con alcuni ospiti che non hanno bevuto altro, a ciclo continuo!


    Il resoconto della serata inaugurale

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    Campo del Guardiano, una verticale

    La verticale di 6 annate del Campo del Guardiano, dell’Azienda Palazzone, Orvieto, in degustazione al Sommelier Social Club.

    20180927_Campo del Guardiano_2009
    Verticale Orvieto Classico Superiore DOC “Campo del Guardiano”, Azienda Palazzone, Orvieto, Umbria. Evento degustazione sei annate – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

    Denominazione: DOC Orvieto Classico Superiore

    Vitigni: Procanico 50%, Grechetto 30%, Verdello, Drupeggio, Malvasia 20%

    Vigneto: Campo del Guardiano

    Suolo: Argilloso, da origine sedimentaria. Collinare, altitudine 260 m.s.l.m. Esposizione Est-Nord Est

    Rese: 80 quintali uva / ettaro

    Vinificazione: Pressatura soffice delle uve intere. Fermentazione a temperatura costante, 20° C, per circa 20 giorni, in acciaio inox

    Affinamento: 18 mesi in bottiglie coricate in grotta di tufo

    Produzione annua: fino a 10.000 bottiglie, a seconda dell’annata

    Prima annata prodotta: 1989

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    Verticale Orvieto Classico Superiore DOC “Campo del Guardiano”, Azienda Palazzone, Orvieto, Umbria. Evento degustazione sei annate – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

    La famiglia Dubini acquista il podere Palazzone alla fine degli anni Sessanta. La produzione di vino è indirizzata al solo consumo domestico. Gli anni Ottanta rappresentano il cambiamento dell’azienda: Giovanni e Lodovico Dubini avviano piccole vinificazioni e imbottigliamenti per acquisire la necessaria esperienza. Il 1988 è l’anno della svolta completa: costruzione della nuova cantina, con vinificazione completa di tutta la produzione e commercializzazione dei propri vini. Oggi le bottiglie prodotte sono circa 150.000 all’anno.

    L’Azienda Palazzone punta molto sulla tradizione del vino DOC Orvieto, cui dedica diverse etichette. Il lavoro è centrato su una vera e propria rieducazione qualitativa per valorizzare questo bianco storico, cercando di portarlo a rappresentare una sorta di profilo caratteristico dell’Italia Centrale. Il Campo del Guardiano nasce dal miglior appezzamento aziendale e rappresenta una magnifica espressione di Orvieto Classico: la complessità degli aromi e la freschezza del frutto restano intatti con il passare degli anni, dimostrando la sua sorprendente attitudine evolutiva.

    20180927_Campo del Guardiano_tufo
    Verticale Orvieto Classico Superiore DOC “Campo del Guardiano”, Azienda Palazzone, Orvieto, Umbria. Evento degustazione sei annate – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

    Le annate in degustazione:

    2013. L’attacco della serata è chiuso. Poi, sensazioni citrine, floreale giallo e idea di una dolcezza da crema. I profumi arrivano poi fino alle note di salamoia, oliva e una grattugiata di liquirizia. L’assaggio offre una carica sapida enorme, equilibrata da una grande morbidezza su note di pasticceria.

    2012. Profumi che mandano subito la mente alla sabbia calda e ricordano una bella nota di vegetale fresco, erba verde. La bocca è calda, dritta, praticamente salina e molto affilata. Gran finale amaricante, sul ricordo di caramelle di rabarbaro.

    2011. Un naso delicato, nel confronto coi due precedenti: quasi una spolverata di zucchero a velo e una raccolta di fiori gialli. Equivalente, una sapidità più controllata, in bocca, ma con una verve di freschezza e un retronasale esotico, da succo di passion fruit.

    2010. Anche questa annate parte un po’ ritrosa. Si apre poi sulle scorze d’agrumi, sul mandarino. Ricordo di sabbia calda anche qui e, in fondo, un accenno di balsamico. L’assaggio è davvero composto, ricco e glicerico, con bellisimo richiamo d’agrume dolce.

    2009. Il meno “violento” della batteria: fiori e frutta, in luogo del sale e del minerale. L’accenno è esotico, richiami di ananas. La bocca è quasi aromatica, fruttata di esotico e di polpa bianca. Floreale e macchia mediterranea. Finale, adesso sì, imperniato sulla sapidità, che asciuga e allunga la persistenza.

    2004. Fuori categoria. Un primo naso parla di salmastro, di conchiglie e di scogli. Poi arrivano le erbe secche, le radici e uno spunto ossidativo. Col tempo, infine, approderemo addirittura a richiami speziati di zafferano. La bocca pare quasi in antitesi: benché non manchi la vena sapida e un’ottima freschezza, emergono gustose le sensazioni burrose, i ricordi di una pasticceria da forno della nonna.

    L’impressione iniziale, emersa appena versato il vino nei calici, parlava di una escalation di mineralità man mano che si procedeva dalle annate più giovani alle più datate. La sensazione di densità risultava, invece, mediamente alta: tutti i vini presentavano una grande struttura, una sensazione glicerica piuttosto accentuata. Una curiosità quasi spiazzante: tutti le bottiglie riportavano una gradazione alcolica pari a 13,5%, comun denominatore perfetto!

    Stay tuned!

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    Self Media Lab, ExArt Film Festival & Cascina I Carpini

    20180924_Self Media Lab, ExArt Film Festival, Cascina I Carpini

    Insomma, il Sommelier Social Club non si fa proprio mancare nulla: anche quando si parla di cultura, di cinema e di arti visive, ecco che noi ci siamo! La trasferta pavese ha rappresentato una entusiasmante immersione nell’ambito di uno degli importanti eventi organizzati da una delle più antiche Università italiane. L’occasione ideale per brindare con una selezione d’eccezione, direttamente dalla cantina di Paolo Ghislandi, Cascina I Carpini!

    20180924_Barbera I Carpini 2014, Cascina I Carpini
    Barbera I Carpini 2014, Cascina I Carpini, Paolo Ghislandi. Self Media Lab, La cura della memoria, Università di Pavia, Federica Villa

    Ecco la presentazione della International Summer School, direttamente dalla pagina web del Self Media Lab dell’Università di Pavia:

    La seconda edizione dell’International Summer School di Ateneo  La cura della memoria (2018) sarà dedicata al racconto dell’esperienza artistica contemporanea e favorirà il confronto tra studiosi e artisti nella ricerca di nuove politiche e forme di sensibilità della documentazione per immagini, lavorando sull’interazione tra la complessità delle esperienze artistiche contemporanee e le pratiche di conservazione per la memoria culturale. Il progetto è parte del Piano d’Eccellenza 2018-2022 del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Pavia ed è realizzato in partnership con  l’Université Sorbonne Nouvelle Paris 3, la Yale University e la Galerie Jocelyn Wolff e con il patrocinio della Consulta Universitaria del Cinema e dell’Assessorato alla Cultura, Istruzione e Politiche Giovanili del Comune di Pavia.

    20180924_Timorasso, Cascina I Carpini
    Rugiada del Mattino 2016, Chiaror sul Masso. Cascina I Carpini, Paolo Ghislandi. ExArt Film Festival, Filippo Ticozzi.

    Serata ricca di ospiti, con un gran numero di partecipanti a movimentare il foyer del Teatro Volta. L’oro del Rugiada del Mattino risplendeva di tutta la complessità dell’uva Timorasso e la Barbera I Carpini impreziosiva del suo rubino e scaldava i calici con la sua morbidezza. L’allegrezza delle bollicine di Chiaror sul Masso apriva le danze, con il brindisi della professoressa Federica Villa e il direttore artistico dell’Ex|Art Film Festival, il documentarista Filippo Ticozzi

    20180924_Chiaror sul Masso, Cascina I Carpini
    Chiaror sul Masso, Cascina I Carpini, Paolo Ghislandi. Timorasso Metodo Charmat Lungo

    Mi concederete la citazione di un momento particolarmente emozionante: servire un calice di vino al monumentale cineasta Yervant Gianikian, ospite d’eccezione della serata… Architetto italiane di origini armene, è un importante e instancabile ricercatore di fotografie in bianco e nero e pellicole abbandonate, pioniere e protagonista della storia dell’immagine.


    Il resoconto della serata conclusiva

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    Marche, le colline della storia

    Una regione di confine che ha saputo scrivere la storia. Anche quella del vino, certo! Verdicchio su tutti, le Marche regalano un panorama mozzafiato di vitigni autoctoni assolutamente entusiasmanti: Lacrima, Passerina, Pecorino, Vernaccia Nera… Insieme ai grandi classici dell’Appennino, quali Trebbiano, Sangiovese e Montepulciano, questa sera abbiamo dipinto un quadro di sicuro interesse e degna curiosità: calici che hanno portato le sensazioni più disparate, degustazioni che hanno acceso dibattiti, confronti e scambi di idee. Insomma, decisamente una di quelle serate che vanno famose sotto l’insegna Sommelier Social Club!


    20180921_Terre Silvate 2016

    TERRE SILVATE 2016, Tenuta La Distesa. Corrado Dottori, Cupramontana (AN). Verdicchio, Trebbiano.

    Il ritorno alle radici con l’idea di costruire una vita migliore… Terre Silvate è sicuramente un vino figlio di questa idea. Un allungo incredibile sulla freschezza e sulla sapidità, le note di macerazione iniziale che lasciano il campo alle scorze d’agrumi, una struttura che lavora dietro le quinte ad equilibrare il tutto… Spaziale e da conservare!

    20180921_Bianchello Ribelle
    Tenuta Cà Sciampagne, Bianchello Ribelle. Leonardo Cossi, Urbino, Pesaro-Urbino, Marche

    BIANCHELLO RIBELLE 2016, Tenuta Cà Sciampagne. Leonardo Cossi, Urbino (PU). Bianchello.

    Bianchello solo di nome, che di fatto è un orange fatto e finito! 28 giorni di macerazione sulle bucce, fratello tranquillo del movimentato rifermentato in bottiglia… Smalto è la parola d’ordine, sensazioni di volatile che si amalgamano ad una struttura intensa, aromi velati di frutto macerato. Sapidità e acidità che sostengono il sorso. Un assaggio non immediato, certo, un calice che fa dibattere: l’idea di un naturale che va troppo in là e diventa un vino estremamente costruito? Ribelle sì, di nome e di fatto!

    20180921_Stella Flora 2011
    Maria Pia Castelli, Stella Flora 2011. Monte Urano, Fermo, Marche – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

    STELLA FLORA 2011, MPC. Maria Pia Castelli, Monte Urano (FM). Pecorino, Passerina, Trebbiano, Malvasia.

    Uvaggio bianco marchigiano caratteristico, per uno dei vini più emblematici e “verticalizzati” di Maria Pia Castelli. Un assaggio decisamente di struttura, il 2011, opulento e grasso, con intriganti accenni lattici al naso. Tradisce forse troppo quei lunghi mesi di barrique? Una certa freschezza non gli difetta, ma pare rimanere ancorato al legno e alla possanza più che alla finezza. Comunque da provare!

    20180921_Guardiano della Terra 2015
    Azienda Agraria Guerrieri, Guardiano della Terra 2015. Piagge, Pesaro-Urbino, Marche – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

    GUERRIERO DELLA TERRA 2015, Azienda Agricola Guerrieri. Famiglia Guerrieri, Piagge (PU). Montepulciano, Sangiovese.

    Spiazzante. Praticamente un vino da dessert: caldo, potente, profondo, morbido… dolce! La sensazione di residuo zuccherino è davvero notevole. Un vino nato dal miglior appezzamento aziendale e da viti vecchie, da vendemmia tardiva e da affinamento in legno. Cuore scuro e unghia porpora, note di frutto praticamente nero e spezie e tostato. Golosissimo!

    20180921_Paradiso
    Fattoria San Lorenzo, Paradiso. Natalino Crognaletti, Montecarotto, Ancona, Marche – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

    PARADISO 2011, Fattoria San Lorenzo. Natalino Crognaletti, Montecarotto (AN). Lacrima.

    Per gli appassionati del vino, un produttore che non ha bisogno di presentazioni. E il Lacrima di Morro d’Alba che troviamo nel calice è davvero paradisiaco, vero figlio di quella vigna. Un roseto denso e profondo, una galleria floreale di petali scurissimi, un labirinto ombroso e balsamico. Un vino di struttura e finissimo, morbido e fresco, sapido e caldo: tutto quanto basta a rivelare un equilibrio universale. Definitivo.

    20180921_Vernaccia Nera di Serrapetrona Dolce
    Azienda Colleluce, Vernaccia Nera di Serrapetrona Dolce. Franca Malavolta, Serrapetrona, Macerata, Marche – Sommelier Social Club, Nerviano, Milano

    VERNACCIA NERA DI SERRAPETRONA DOLCE, Azienda Colleluce. Franca Malavolta, Serrapetrona (MC). Vernaccia Nera.

    La stessa travolgente simpatia di Franca Malavolta, in questo calice spumeggiante e la stessa complessità del suo lavoro all’interno un’isola nascosta, come l’areale di Serrapetrona. Un vino che colpisce sempre per la sua immediatezza frizzante ed esplosiva di frutti scuri di bosco e la contemporanea profondità speziata e tannica. Un sorso che si mastica, un naso che si beatifica fino al balsamico dell’incenso. Ogni volta che la incontro, la Vernaccia Nera di Serrapetrona mi sorpende e mi appaga. Immancabile!


    Bonus track della serata, simpaticamente offerta dal nostro amico Domenico, il Sant’Isidoro 2014 di Maria Pia Castelli, rosato di Montepulciano e Sangiovese. Semplice nei profumi e nella struttura, quanto godibile e per nulla scontato; immediato sulla frutta rossa, quanto preciso nell’estrema freschezza e sapidità.

    Stay tuned!